Il Passaggio dalla Balanced Scorecard all’Adjusted Sustainability Balanced Scorecard (ASBSC)

Nel precedente articolo sulla Balanced Scorecard (BSC), abbiamo illustrato il funzionamento di questo strumento e le sue origini. Ideata da Kaplan e Norton, la BSC integra l’analisi finanziaria tradizionale con diversi indicatori qualitativi, fornendo una visione più ampia delle performance aziendali. Tuttavia, nel tempo, studiosi e professionisti hanno sollevato molte critiche verso la BSC, mettendo in dubbio la sua validità e l’efficacia nel tradurre la strategia aziendale dalla teoria alla pratica.

Dopo aver analizzato le principali criticità della BSC, sia nella letteratura che nella pratica manageriale, il professor Hristov (membro del Team Spalletta) et al. (2019) hanno sviluppato un nuovo modello che pone l’accento su una prospettiva critica. Questo modello utilizza un sistema di KPI per identificare e mitigare in fase di pianificazione strategica le problematiche che potrebbero emergere durante l’implementazione. La prospettiva proposta individua cinque dimensioni critiche principali: concettuale, strutturale, ambientale, sociale ed economica.

Questa nuova prospettiva guida l’intero processo di implementazione, diventando un punto di riferimento centrale per le altre prospettive. Il monitoraggio dei fattori critici e la definizione di strategie adeguate per ridurre tali problematiche dovrebbero essere considerati sia nella fase iniziale di adozione dello strumento che nelle successive fasi di sviluppo. 

Per rispondere a queste esigenze, il framework tradizionale della BSC è stato modificato, dando origine dapprima a una Balanced Scorecard “aggiustata” o Adjusted Balanced Scorecard (ABSC) e, successivamente, alla Adjusted Sustainability Balanced Scorecard (ASBSC), adottata dal Team Spalletta.

L’ASBSC rappresenta un’evoluzione della BSC, integrando la sostenibilità come pilastro fondamentale rispetto alle 4 prospettive tradizionali dello strumento originario (Economico-Finanziaria, Clientela, Processi interni, Apprendimento e sviluppo). In questo modo, si propone come uno dispositivo più efficace per la gestione strategica, capace di coniugare performance economiche e responsabilità sociale e ambientale.